Circa 12000 anni fa, imprevedibilmente ed improvvisamente, i nostri antenati decidono di abbandonare la loro vita di cacciatori-raccoglitori, per dedicare tutte le loro energie alla coltivazione di poche specie di piante e l'allevamento di alcune razze di animali.
Viene da chiedersi cosa abbia spinto "gli antichi cacciatori, animali felici in armonia con la natura e l'ambiente a divenire agricoltori"? (Giovanni Cianti - La Dolce Catastrofe).
Per molti anni gli studiosi hanno avanzato ipotesi su queste motivazioni, arrivando alla conclusione che il salto da un sostentamento basato sulla caccia-raccolta ad uno incentrato sull'agricoltura e l'allevamento era giustificato dal miglioramento generale delle condizioni di vita e dal grande balzo in avanti della civilizzazione.
Ma siamo sicuri che le cose siano andate veramente così? Andando un po' più in profondità, si scopre che la realtà è ben diversa. Riporto, a tal proposito, due passi tratti rispettivamente dai libri "Storia del corpo umano - Evoluzione, salute e malattia" del Prof. Daniel E. Lieberman e "Sapiens - Da animali a dèi" del Prof. Yuval Noah Harari
Ciò che è seguito al paleolitico potrebbe essere stato un beneficio per l'uomo medio, ma ha anche promosso malattie ed altri problemi che in precedenza erano rari o addirittura inesistenti: quasi tutte tra le più importanti epidemie infettive (poliomielite, morbillo, peste) si sono verificate dopo l'inizio della rivoluzione agricola. In aggiunta, gli studi condotti su popolazioni di cacciatori-raccoglitori oggi in vita hanno mostrato che, sebbene non abbiano cibo d'avanzo, è raro che soffrano di carestie o di gravi forme di malnutrizione. Lo stile di vita moderno ha promosso anche malattie non infettive, ma comunque diffuse, come le malattie cardiache, alcuni cancri, l'osteoporosi, il diabete di tipo 2 e l'Alzheimer [...] l'ansia e la depressione. [...] l'agricoltore medio ha dovuto lavorare molto più duramente di qualsiasi cacciatore-raccoglitore, ha sperimentato condizioni di salute peggiori ed è stato sottoposto ad un'alta probabilità di morire in giovane età. La maggior parte dei miglioramenti della nostra salute si è verificata nel corso degli ultimi 100 anni."
"La rivoluzione agricola certamente accrebbe la quantità totale di cibo a disposizione, ma questa nuova abbondanza non si tradusse in una dieta migliore o in una vita più comoda. Piuttosto, si tradusse in esplosioni demografiche e nella creazione di élite viziate. L'agricoltore medio lavorava più duramente del cacciatore-raccoglitore medio e inoltre aveva una dieta peggiore. La rivoluzione agricola fu la più grande impostura della storia."
Ok, abbiamo parlato del passato, ma come applicare questi concetti alla tua vita nel presente?
Devi pensare che ancora oggi, il 90% degli alimenti che finisce nel tuo piatto, deriva da quelle poche specie addomesticate dall'uomo solo alcune migliaia di anni fa, un battito di ciglia se ragioniamo in termini evoluzionistici (e ricorda che in biologia nulla ha senso se non alla luce dell'evoluzione). Va da se che il tuo organismo non si è potuto adattare a questo cambio così repentino (parliamo di sole 600 generazioni) e non è in grado di sostentarsi con questi pochi alimenti, per giunta di scarsa qualità dal punto di vista nutrizionale. O almeno, non è in grado di farlo mantenendosi in omeostasi (assenza di patologie). Questo concetto pone le sue fondamenta sulle caratteristiche qualitative degli alimenti. Infatti, mentre il cibo derivato dalla caccia-raccolta
È evidente che la bilancia pende enormemente a favore del primo tipo di sostentamento, quello che, non a caso, ci ha accompagnato per milioni di anni. Soprattutto, quello che influisce negativamente sull'alimentazione agricola è la mancanza dei cicli fame-sazietà. Avendo sempre a disposizione il cibo, i picchi glicemici (del tutto naturali ed organici) lasciano il posto all'iperinsulemia e iperglicecima croniche, che oggi sappiamo essere alla base di molte malattie degenerative.
Quello che ti propongo, alla luce di queste conoscenze, è un completo ribaltamento delle percentuali di cui ti ho parlato! Metti nel tuo piatto il 10%, anziché il 90%, di alimenti di origine agricola! Mettici, invece, il 90% di alimenti che ci hanno sempre accompagnato nel corso della nostra presenza sulla Terra: carne, pesce, uova, frutta e verdura di stagione. Al bando prodotti industriali ovviamente!
Diciamo che dovresti evitare tutto ciò che è contenuto in una confezione!
Se non vuoi uscire dalla tua comfort-zone, questo articolo non fa per te!
Scalare una montagna è faticoso, ma solo chi lo fa potrà godere della magnifica vista che gli si apre davanti una volta arrivato in cima. Ovviamente non è per tutti, c'è chi ci proverà, ma non arriverà mai in cima...c'è chi non ci proverà affatto. Ma c'è chi, invece, con impegno, fatica e dedizione ce la farà...è il benessere con cui verrà ripagato sarà qualcosa di inimmaginabile ed indescrivibile!
"Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare" . Ben Herbster
Un abbraccio
Gianluca
Formatore e Coach nutrizionale di Q-Anta Energia